Testimoni e testimonianze

Da DEI RICCHI.
La copertina del libro Le età della Fenice

Fonti d’informazione

Le nostre fonti sono state fin dall’inizio i testi stampati, poi quelli rinvenibili in internet. Tanto il primo che il secondo genere sono cresciuti col tempo, ma il secondo è letteralmente esploso in quantità. Si pensi che per il testo L'Eroe che vinse il Male abbiamo usufruito di circa una trentina fra libri e files pdf, ma scaricato più di 3600 pagine da internet (formato html per intenderci). Di questa mole di informazioni solo una parte è citata nel libro e, per semplicità, non si trova nella pagina della Bibliografia generale. In ogni caso nelle nostre memorie digitali rimangono salvate e si aggiungono alle altre decine di migliaia già a disposizione. Salvate perché, purtroppo è un dato di fatto, col passare del tempo molte spariranno dal web nonostante contengano dati utili che non è detto che verranno riproposti altrove.

Autori moderni, passati e reperti antichi

Soffermiamoci adesso a disquisire sul materiale a disposizione. Vi è stata una prima fase in cui ci siamo avvalsi di testi dove vari studiosi esponevano le loro teorie. Tralasciando il momento iniziale della nostra produzione letteraria in cui ci occupavamo di vari temi sociali DEI RICCHI - Volume I, possiamo dire che una volta imboccato il filone storico-religioso gli autori che abbiamo letto di più erano quelli che descrivevano quali erano le ipotesi in voga, in un senso o un altro.

Dovendo affrontare pareri opposti, ci siamo incuriositi da subito su quali fossero le origini di quelle opinioni rendendoci conto che dovevamo recuperare le fonti citate da questi autori. Abbiamo perciò tralasciato quasi completamente la lettura di altri studiosi ma siamo andati agli originali, cioè i cronisti antichi su cui si basavano le opinioni degli storici moderni. È da qui che ci siamo accorti della contraddizione più grande che nessuno mai mette sul piatto: il fatto che le testimonianze portate a suffragio di questa o quella teoria non sono per niente coeve dei fatti che vorrebbero narrare. Il primo caso che ci è toccato affrontare è stato quello dei Vangeli, scritti anni dopo i fatti narrati DEI RICCHI - Volume II.

Ma se prendiamo l’Antico Testamento andiamo ancora peggio, perché, ben che vada e secondo le teorie accettate, fu composto non prima del II millennio a.C., migliaia di anni dopo episodi famosi come per esempio il diluvio universale. Avvicinandoci alla storia greca e poi a quella romana le cose non vanno meglio perché i manoscritti sono tutti medievali, quindi ancora distanti centinaia o migliaia di anni dalle vicende narrate.

Questa puntualizzazione è fondamentale, ma non si trova altrove se non nei nostri studi. Costituisce un tassello importante che è stato omesso nel puzzle delle verità mai chiarite.

Scoperto questo inghippo, è stato naturale rivolgerci ad altre fonti, tra le quali i reperti archeologici che erano coevi agli eventi studiati. Così la bibliografia si è arricchita di libri sulle monete antiche e di siti specialistici sull’epigrafia Le immagini del mistero.

Questo ha permesso di distinguere meglio non solo le opinioni degli studiosi ma anche dove esse poggiavano e quanto fossero condivisibili. Se infatti le fonti da cui si derivano certe affermazioni non sono attendibili, ne consegue il ridimensionamento delle affermazioni stesse sui risultati acquisiti. Rimane sempre una questione insormontabile: spesso le fonti sono testi scritti in lingue conosciute da pochi specialisti. I rimanenti studiosi devono giocoforza accettare le traduzioni che ricevono da essi e riconoscerne eventuali errori può essere molto difficile e improbabile. Vi è quindi sempre l’elemento fiducia da riporre su chi ha già svolto un’attività di cui noi usufruiamo. In alcuni casi ci è capitato di mettere in discussione anche quel lavoro L'origine della Storia, ma per fortuna finora ciò non ha influito sul lavoro nel suo complesso.

Metodo in sintesi

Ora proponiamo un primo riepilogo degli elementi cardine esposti:

  • Confrontarsi con più autori per assimilare vari punti di vista.
  • Appropriarsi delle fonti studiandole autonomamente.
  • Fare maggior affidamento sulle fonti originali più prossime ai fatti narrati.
  • Porre almeno un’iniziale fiducia nel lavoro altrui senza per questo rinunciare alla critica ed eventualmente ad una radicale rivisitazione di quanto ricevuto.

Così facendo possiamo proseguire per un bel po’ nel percorso di ricerca desiderato.

Suggerimenti di lettura

Fra tutti i testi letti ve ne sono alcuni che ci hanno fatto fare progressi notevoli. Sono quelli che fornivano contenuti sostanzialmente diversi rispetto a quelli già assimilati. Non vi è quindi una questione di qualità ma di distacco in confronto a quanto già conosciuto. Ne citiamo qualcuno (secondo l’indice che si trova qui) indicando il libro che per primo ne è derivato:

Oltre a quei testi vi è l’onnipresente Bibbia (nelle molteplici versioni sempre citate in bibliografia) e le opere di Giuseppe Flavio: materiale studiato e ristudiato non sappiamo più quante volte. Infine una riflessione che è anche riportata in qualche nostro libro: ogni volta che siamo ritornati a leggere i nostri precedenti scritti, abbiamo notato che ci era sfuggito qualcosa, oppure avevamo errato in una ricostruzione. L’operazione di aggiustamento di queste dimenticanze ed errori è sempre stata foriera di nuove scoperte.