Le ricostruzioni storiche - Terza parte
Un nome per due protagonisti
Le informazioni tracciate ribadiscono che la religione cristiana è nata sull’alveo di una guerra dinastica i cui principali protagonisti confluirono nei racconti cristiani con identificativi camuffati.
Questa sofisticazione narrativa è stata amplificata dall’utilizzo di nomi inventati per nascondere anche più personaggi storici così da massimizzare la confusione. Ma anche qui c’è una spiegazione: si trattava di riabilitare una figura negativa, cioè osteggiata in particolar modo dal popolo, contro il ricordo di una seconda figura però positiva. La prima era il discendente dell’imperatore Augusto, la seconda del triumviro Marco Antonio. I falsari non fecero altro che far confluire in Gesù parte delle biografie dell’uno e dell’altro.
Per comprendere quali e quante siano le parti evangeliche da attribuire ad Agrippa III o a Marco Antonio Polemone è stato necessario vagliare minuziosamente i detti e le azioni di Gesù e Giovanni Battista, venendo scoprire alla fine una dinamica dei fatti che rende conto di quanto la contesa per il potere abbia portato a tragiche esperienze per entrambi:
- Agrippa III venne condannato alla croce da Marco Antonio Polemone ma poi salvato da quest’ultimo (Giovanni Battista - La storia svelata)
- per vendetta Agrippa III fece decapitare a tradimento Marco Antonio Polemone e ne consumò il corpo in un rito cannibalesco (DEI RICCHI - Volume VI).
La storia riserva destini altalenanti e anche quella volta si trovò un giustiziere, anzi due, che provvedettero a punire chi aveva osato tanta nefandezza. Prima di presentare questi ulteriori protagonisti dobbiamo sottolineare qualcos’altro di basilare perché ha a che fare con la corretta cronologia dei fatti.
Le date corrette
Partendo dalla presa di potere di Augusto (31 a.C.) abbiamo scorso la storia passando per la morte di Gaio Cesare (Caligola) (44 d.C.) e andando oltre. Non abbiamo mai nominato l’anno 0 in cui sarebbe nato Gesù. Di proposito non l’abbiamo fatto perché quella data è altrettanto inventata come quella della sua morte nel 33 d.C..
Sono tutte datazioni su cui gli studiosi non sono per niente d’accordo e assunte per comodità e per non dispiacere alla Chiesa. Sono effettivamente datazioni che hanno senso solo per ingannare chi ricerca la verità distraendolo su periodi temporali del tutto errati. Mentre quelle da noi calcolate sono precisamente (Anno Domini):
- Agrippa III: 03/12/48 – 29/06/93 d.C.
- Marco Antonio Polemone: 24/06/48 – 27/12/83 d.C..
Il monumento in ricordo
Così posta la cronologia infrange la narrativa religiosa sotto molti punti di vista. Ci interessa uno in particolare, ovvero la risurrezione del personaggio che venne crocifisso e della cui mancata morte si rilevano testimonianze postume in famosissime opere artistiche (Le immagini del mistero).
Questa risurrezione fu nella realtà un salvataggio operato per grazia ricevuta dal nemico, ovvero da Marco Antonio Polemone. Chi invece si adoperò per giustiziare una volta per tutte Agrippa III dopo che aveva ucciso a tradimento il beniamino del popolo fu in sequenza la coppia di imperatori Domiziano e Traiano.
È grazie a questa corretta individuazione di tempi e protagonisti che la guerra finale contro l’impostore si può ammirare in un manufatto altrettanto famoso ma finora studiato per tutt’altra storia: la Colonna traiana, dove lo sconfitto viene scolasticamente, ed erroneamente, identificato con un altro nemico di Roma (Decebalo re dei Daci) (Anno Domini).