Le fonti utilizzate nella ricerca storica

Da DEI RICCHI.
Copertina di Anno Domini

A fronte delle conclusioni spesso originali a cui giungono le nostro ricerche, prima di approcciarle (anche senza un accurato studio) un lettore potrebbe chiedersi: ma da quali fonti scaturiscono?

La bibliografia dei nostri studi è molto vasta ma questo non risolve ancora i dubbi di chi non li conosce. Il perché può nascondersi in un altro quesito che la prima domanda sottintende: come è possibile che Mac Dèi Ricchi abbia scoperto cose che altri non hanno visto prima?

La questione è abbastanza naturale se si pensa che lo scibile umano non è noto fin dai primi tempi dell’esistenza umana ma è il susseguirsi di scoperte da parte di persone diverse che lo hanno ampliato nei millenni. Se prendiamo ad esempio le materie che si occupano dello studio della natura, proprio questa è sempre stata lì a disposizione di tutti. Eppure l’uomo non ha compreso le dinamiche che condizionano la vita se non per gradi. Quindi non è la fonte da sola a svelare l’informazione, ma l’uomo a rintracciarla. Anche a noi è capitato di leggere più volte il medesimo testo eppure solo a distanza di anni (sono ormai venti) siamo arrivati alle novità più rivoluzionarie rispetto a quello che viene spacciato per assodato.

Ancora qualche dubbio però può solleticare la discussione: perché proprio Dèi Ricchi e non altri? I primi a dover proporre delle risposte in qualsiasi campo culturale dovrebbero essere proprio quelli che in quel campo passano anni della loro vita. Eppure non è sempre così, lo abbiamo spiegato più volte[1] mettendo in luce i motivi che, soprattutto quando ci si addentra nella storia e nella religione in particolare, frenano una ricerca completa e trasparente [2].

Noi non abbiamo avuto freni né bavagli e quindi siamo arrivati dove altri non hanno osato. In più abbiamo messo in campo strumenti (anche informatici) e un metodo di ricerca (che abbiamo ribattezzato "investigativo-storico") finora non utilizzati.

I risultati sono attendibili? Sempre di più, perché ce lo dimostrano proprio le fonti con le quali abbiamo iniziato questa disamina. Dalle quali riusciamo a levare o spiegare tutti gli omissis, gli errori fino ai cosiddetti misteri con i quali invece gli studiosi hanno accettato di convivere.

E quelle degli Etruschi o delle immagini originarie di Gesù arrivano solo per ultime nella sequenza di scoperte inanellate.