Scienza - Presentazione

Da DEI RICCHI.

La storia ci racconta di alcuni periodi in cui la scienza venne surclassata dalla credenza religiosa a tal punto che non vi era libertà di parola per chi professava qualcosa in contrasto con il “dettato divino”. L’esempio di Galileo Galilei è forse quello più noto, ma se ne potrebbero aggiungere molti altri. Il dibattito poi infervora sempre gli atei contro i cattolici, ma non vogliamo raccogliere il testimone di questa diatriba.
Se potessimo affermare che i tempi moderni sono scevri di caccia alle streghe allora ci sentiremmo più liberi di addentrarci nell’argomento. Siccome però ora le streghe hanno solo cambiato nome (spesso sono bollate come “complottiste”) e sono gli stessi difensori della scienza a scagliarsi contro chi non si allinea alla versione “accettata dalla maggioranza”, preferiamo limitarci a quello che ci siamo ripromessi di pubblicare.
Perciò anche in questa sezione forniremo una serie continua di invettive contro la credulità religiosa. Una raccolta di evidenze di quanto lontano dalla realtà possa spingersi il culto per l’impossibile.
Facendo però attenzione, come abbiamo rimarcato, che anche il culto della scienza può condurre alle medesime aberrazioni. Soprattutto, lo ripetiamo, quando gli stereotipi dietro i quali nascondiamo le nostre convinzioni, sono sostenuti da frasi tipo: “la maggioranza degli studiosi afferma che”, “tutti gli esperti sono concordi in”, “ma quello che sostiene ciò non è mica un accademico” ecc..
Insomma, libertà di ricerca e intelligenza nel metodo sempre attivi, mi raccomando.

La scienza che si confronta con la credulità

Un credulone non necessariamente appartiene ad una religione specifica. E’ però molto facile che una religione che invita a credere a cose impossibili coltivi nelle menti dei suoi adepti la predisposizione ad accettare informazioni inverosimili. Da questo punto di vista chi vive nel mondo sotto l’egida del cristianesimo può collezionare esempi a iosa delle irrealtà accettate dai cittadini. Perciò non dobbiamo neanche meravigliarci se poi la disinformazione, da qualsiasi punto essa arrivi, trovi terreno fertile per diffondere le sue bufale. Tanto più efficaci quanto più provengono dalle cosiddette fonti ufficiali, perché l’utente dedica meno tempo ad approfondire quello che gli porge un giornale o la tv nazionale piuttosto che un gruppo di autonomi ricercatori.

Sicché non ci meravigliamo di come la gente di volta in volta cada ingenuamente davanti a quello che le passa il mainstream. Di esempi ne abbiamo proposti anche in tempi non recenti (DEI RICCHI – Volume I) e, se volessimo pescare dalla cronaca di tutti i giorni, dovremmo dilungarci bruciando il tempo che invece preferiamo dedicare al nostro ben più ampio progetto.

Forse il togliere di mezzo certe credenze religiose è un buon passo avanti, ma non sufficiente visto che l’ingenuità, prima ancora della stupidità, è radicata in tutti noi. Né, come dimostrano sempre i tempi attuali tanto tecnologicamente evoluti ma intrisi di comportamenti sociali ben poco umani, sarà la scienza a sconfiggere la credulità, bensì il confronto continuo con la realtà.