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Da DEI RICCHI.
Ateismo
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C’era una volta un bel libro intitolato Storia dell’ateismo. Pubblicato prima in Francia e poi, nel 2000, anche in Italia, attualmente sembra non più reperibile...

Avidità
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Non conosciamo confessioni religiose che vivano nella povertà. Ma questo non è esecrabile quanto lo è predicarla ma vivere nell’abbondanza che spesso travalica il lusso e lo sperpero. Questa è la condizione in cui opera la Chiesa, praticamente da quando è nata...

Catechismo
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Le contraddizioni dell’insegnamento religioso sono un terreno su cui si imbattono non solo quelli che lo criticano ma pure quelli che lo praticano. Quindi di materiale su cui discutere ce n’è veramente a bizzeffe....

Citazioni
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Riportiamo negli articoli di questa categoria una serie di citazioni di autori più o meno antichi. Li abbiamo elencati per secoli in cui sono vissuti, aggregando quelli nati prima del XVIII secolo in una categoria a sé stante in quanto meno numerosi...

Credenti
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In una società è difficile che il comportamento del singolo passi inosservato. Figurarsi poi quello dei credenti che sbandierano ai quattro venti le loro fedi. Non bastasse, impongono agli altri di seguirle perché, è scontato, la propria fede è sempre la migliore. Tutte queste convinzioni danno luogo poi ad atteggiamenti che possono rasentare il ridicolo. Anche quando non arrivano a questi livelli, ci pensa l’occhio dell’osservatore vigile a cogliere le sfumature da bacchettare, o semplicemente da ironizzare...

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Crudeltà
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Il credente normalmente non legge i “testi sacri” su cui si basa la sua religione. Si limita a partecipare alle funzioni religiose e si ricorda qualcosa degli insegnamenti ricevuti, magari tanti anni prima dell’età che ha attualmente. Questo significa che rimane pervaso dalla sua fede solo perché quello che ricorda e segue è consono alle sue aspettative riguardo alla divinità che adora. Tutto è bello e buono. Effettivamente, leggendo o ascoltando i discorsi dei predicatori, l’affermazione “Dio è amore”, è spesso ricorrente. Ma è quello che effettivamente si desume dalla storia e dalla pratica delle religioni? La risposta è no e gli esempi che abbiamo raccolto smentiscono categoricamente quell’affermazione. Si può al più ritenere che “Dio è amore” ma solo per quelli che se la spassano bene. Quelli che continuano, anche nei periodi meno felici, a sostenere ancora tale convinzione, lo fanno o in malafede oppure per ignoranza e spesso con giustificazioni che in quanto a logica lasciano molto a desiderare. Ma anche a questi difensori della fede ad ogni costo dedicheremo le pagine che meritano.

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Ironia
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Moralità
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Politica
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Di qualsiasi confessione sia la religione dominante, i governanti dipendono da essa nelle decisioni che prendono. Certo, la dipendenza può essere più o meno sfacciata, ma c’è. Magari vi sarà sempre quello che sbandiera la maggiore laicità di una forza politica rispetto ad un’altra, ma a ben guardare le tracce delle dipendenza dei politici dal loro credo religioso sono evidenti e indelebili.
Di esempi se ne raccolgono tanti e la nostra rassegna l’abbiamo divisa sia per temi che per periodi o episodi singoli. Se qualcuno dovesse nel tempo smarcarsi da certe posizioni filo-ecclesiastiche, una traccia del suo pensiero sarà rinvenibile comunque.

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Religioni
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L’ateismo, a cui abbiamo dedicato una sezione a parte, è solo una parte della critica alle religioni. Infatti essa non si concretizza solo con la negazione della divinità, ma può anche concentrarsi sul rifiuto dei dogmi religiosi, oppure delle dottrine e dei rituali che costituiscono ossatura o vestito del culto. Insomma il pensiero alternativo ha molti ambiti in cui può esprimersi, anche se non sempre in modo coerente o neutrale.
Spesso infatti la critica non è generalizzata ma si concentra contro questa o quella confessione. Diventa insomma espressione partitica, se vogliamo usare un termine adoperato in politica: cattolici contro testimoni di Geova, ebrei contro mussulmani e via dicendo. Così si riconoscono le menti che confezionano certe vignette perché esprimono la voglia di denigrare degli avversari piuttosto che far risaltare le contraddizioni dell’ideologia o dell’operato di una confessione che non è la propria. La critica matura passa prima per l’autocritica, cioè nel controllo del proprio pensiero o atteggiamento per scoprire se non ha per caso qualcosa in comune con quello degli “avversari”.
In tutto questo cosa manca? Dalla nostra esperienza è chiaro che è l’analisi storica quella di cui difettano i critici delle religioni. Le vignette infatti raramente contengono riflessioni sulla genesi del culto perché essa non è nota al pubblico. Ci si ferma sul piano ideologico, ma quello storico non è contemplato perché ai più è ignoto. Questo è ciò che manca e che noi abbiamo cercato di colmare almeno per la religione cristiana.

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Ring
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Non è vero che esiste un pacato confronto tra quelli che non credono in una divinità e quelli che invece si professano credenti. Spesso non ci si limita ad una semplice battuta ironica ma si scende in attacchi via via più ispirati dall’odio. E non scendiamo certamente a fare il conto di chi ha perseguitato chi, di più o di meno nel corso dei secoli.
Ci piace piuttosto offrire in questa sezione quello che gli atei pensano o vorrebbero dire ai credenti, o meglio ancora ai creduloni. Non lo fanno se non nelle forme ironiche o critiche qui esposte. Forme che a noi bastano per rendere conto delle idee che normalmente non compaiono nei mass media, così occupati a scrivere del quotidiano del passato e del futuro ma solo nelle forme conformiste autorizzate.

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Scienza
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La storia ci racconta di alcuni periodi in cui la scienza venne surclassata dalla credenza religiosa a tal punto che non vi era libertà di parola per chi professava qualcosa in contrasto con il “dettato divino”. L’esempio di Galileo Galilei è forse quello più noto, ma se ne potrebbero aggiungere molti altri. Il dibattito poi infervora sempre gli atei contro i cattolici, ma non vogliamo raccogliere il testimone di questa diatriba.
Se potessimo affermare che i tempi moderni sono scevri di caccia alle streghe allora ci sentiremmo più liberi di addentrarci nell’argomento. Siccome però ora le streghe hanno solo cambiato nome (spesso sono bollate come “complottiste”) e sono gli stessi difensori della scienza a scagliarsi contro chi non si allinea alla versione “accettata dalla maggioranza”, preferiamo limitarci a quello che ci siamo ripromessi di pubblicare.
Perciò anche in questa sezione forniremo una serie continua di invettive contro la credulità religiosa. Una raccolta di evidenze di quanto lontano dalla realtà possa spingersi il culto per l’impossibile.
Facendo però attenzione, come abbiamo rimarcato, che anche il culto della scienza può condurre alle medesime aberrazioni. Soprattutto, lo ripetiamo, quando gli stereotipi dietro i quali nascondiamo le nostre convinzioni, sono sostenuti da frasi tipo: “la maggioranza degli studiosi afferma che”, “tutti gli esperti sono concordi in”, “ma quello che sostiene ciò non è mica un accademico” ecc..
Insomma, libertà di ricerca e intelligenza nel metodo sempre attivi, mi raccomando.

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