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Scelte di vita
18/05/2013
Quando disquisiamo sulle scelte alimentari dobbiamo partire dai principi che regolano la nostra aspettativa di qualità di vita, sintetizzabili come di seguito:
- Voler vivere con la miglior salute possibile
- Non ammalarsi di malattie incurabili o degenerative (neoplasie, morbo di Alzheimer, di Parkinson ecc)
- Morire per vecchiaia.
Eppure le persone non sempre perseguono questi principi, semplici da esemplificare, con pratiche di vita adatte. Drogati, alcolizzati e fumatori incorrono in una grossa possibilità di non morire per vecchiaia. La loro salute viene compromessa da sostanze che non sono adatte al fisico umano.
È pur vero che evitare di assimilare alimenti che deperiscono il nostro benessere fisico e psichico non significa automaticamente azzerare la possibilità di contrarre una malattia che ci porta velocemente a morire. In questa incertezza è quindi facile per i viziati (passateci questo termine per indicare quelli che non riescono più a fare a meno di assumere droghe, alcool e fumo da tabacco) insinuarsi e sostenere che “tanto prima o poi di qualcosa bisogna morire”. Frasi di questo tenore se ne sentono e leggono ma a noi non è mai capitato di sentirle dire da un malato terminale. Finché tutto va bene il sarcasmo può albergare sulle labbra anche di un condannato a morte.
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